Sessione di diplomi al CSMAV

Centro Studi Musicoterapia Alto Vicentino Istituto Musicale Veneto Città di Thiene

Lo scorso 25 maggio si è svolta la sessione di Diplomi presso la Scuola di Musicoterapia – Centro Studi Musicoterapia Alto Vicentino – Istituto Musicale Veneto.

Ho avuto il piacere e l’onore di partecipare come Relatore della tesi di una delle candidate e come membro della Commissione insieme a Manuela Guadagnini, Mario Degli Stefani, Anthony Mangiacotti, Bruno Grotto, Riccardo Brazzale e Paolo Tito.

Le tre candidate hanno concluso un percorso di tre anni che ha comportato, in particolare per quanto riguarda lo svolgimento del tirocinio, alcune difficoltà legate alle restrizioni correlate alla pandemia. Ognuna di loro ha saputo comunque trovare delle soluzioni efficaci e ha potuto, con la supervisione dei docenti, condurre in diversi contesti dell’ambito socio sanitario significative esperienze che sono state poi integrate nei lavori di tesi.

Mariapia Bortolotti con la tesi dal titolo “Il senso dell’ascolto. Tecniche di Musicoterapia recettiva in ambito preventivo e terapeutico” ha presentato un lavoro centrato sulla Musicoterapia Recettiva e sul valore dell’esperienza di ascolto considerata dal punto di vista di diversi approcci e modelli musicoterapici, portandoci a riflettere sul grande potenziale dell’esperienza dell’ascolto all’interno della cornice musicoterapica nelle diverse età della vita e nei diversi contesti educativi, preventivi, riabilitativi e di cura.

Quanto può essere prezioso un momento di condivisione di esperienza di ascolto con una persona le cui condizioni di salute limitano le possibilità di movimento e comportano l’allettamento?

Quanto è importante offrire a bambini e adolescenti l’opportunità di fare esperienza diretta della musica e di scoprire suoni, strumenti, timbri, vibrazioni e percezioni che vanno ben oltre la fruizione per loro purtroppo ormai consueta di brani fatti di suoni campionati in cui anche la voce – quando c’è – è filtrata e modificata?

Tra le esperienze di Tirocinio portate a compimento malgrado le restrizioni connesse alla pandemia e le conseguenti inevitabili difficoltà Mariapia Bortolotti ha documentato un lavoro condotto seguendo il protocollo presentato in MAC – Musicoterapia per l’Attenzione e la Consapevolezza. Un percorso che, nel proporre un graduale ampliamento del repertorio, ha accompagnato per un periodo di tempo significativo i partecipanti nell’affrontare ascolti sempre un poco più impegnativi dal punto di vista della richiesta di continuità dell’attenzione.

Rita Botter facendo riferimento ad una personale e diretta esperienza con un gruppo di utenti della struttura presso cui lavora come Educatrice ha affrontato la tematica dell’utilizzo della musica e dei suoi elementi finalizzati al sostegno cognitivo nel lavoro di tesi dal titolo “Poliritmia: un progetto di Musicoterapia in un gruppo a sostegno della cognitività con anziani istituzionalizzati”

Il modello di riferimento è stato tratto da un lavoro di Anthony Mangiacotti e Michele Biasutti pubblicato nel 2018 in cui si dimostra come l’uso di un protocollo cognitivo basato su esercizi ritmico-musicali e di improvvisazione musicale è associato ad un miglioramento delle funzioni cognitive nelle persone anziane con deterioramento cognitivo lieve-moderato.

Rita Botter ci ha anche parlato del Music Cognitive Test (MCT, Mangiacotti, et al., 2023) che utilizza esercizi musicali come strumento per lo screening quantitativo delle funzioni cognitive e di misurazione di efficacia dell’intervento musicoterapico.

La tesi di Rita Botter ha portato l’attenzione su un aspetto fondante della ricerca in Musicoterapia, ovvero la costruzione di strumenti standardizzati che consentono da un lato di rinforzare in modo sistematico e progressivo determinate competenze, in questo caso nell’ambito cognitivo, da un altro lato di dare un riscontro oggettivo e quantificabile rispetto l’efficacia del trattamento di Musicoterapia.

Dopo questo lavoro di tesi che ha rinforzato le nostre convinzioni e le nostre motivazioni rispetto il potenziale che la Musicoterapia può esprimere nel campo della riabilitazione cognitiva e della ricerca l’elaborato di Chiara Gasparotto ci ha parlato di un progetto finalizzato alla prevenzione del burnout per operatori che lavorano nel contesto assai impegnativo della disabilità.

 “Curarsi di chi cura: un progetto pilota di Musicoterapia rivolto all’equipe di un centro diurno” racconta un percorso di Musicoterapia centrato sull’esperienza del Songwriting.

Il progetto ha consentito ad un gruppo di Operatori di un Centro Diurno di affrontare nuclei problematici correlati al lavoro di cura e assistenza, di acquisirne consapevolezza e di pervenire alla condivisione all’interno di un processo espressivo finalizzato alla composizione collettiva di una canzone.

Questo lavoro ci ha ricordato che la Musicoterapia rivolta al gruppo degli operatori può essere un efficace strumento di prevenzione del burnout.

Con questi tre lavori, diversi tra loro e tutti ugualmente interessanti sia per il lavoro che testimoniano sia per le prospettive che aprono si è concluso il percorso formativo delle neo Musicoterapiste a cui, insieme a tutti gli altri docenti del corso, auguro buona fortuna e buon lavoro.

Le neo diplomate sono state invitate a preparare dei poster da presentare al Congresso “CONfini Emotivi, Nomadismi psicologici, etnici, culturali e musicali nella cura per la salute mentale” che si terrà venerdì 25 ottobre 2024 a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta; appuntamento annuale afferente al Progetto PerSona Padova Salute nella Musica.

La Musicoterapia è una professione bellissima, le difficoltà che a volte incontriamo nel farla conoscere e nel valorizzarla ci affaticano ma ci motivano anche nel proseguire e nel trasmettere con l’insegnamento le tecniche e le esperienze insieme all’entusiasmo per nuovi progetti.

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Laura Gamba

Scrivo per documentare e per mettere a disposizione un grande capitale di esperienza che potrà essere utile a musicoterapisti, insegnanti e a tutti coloro che desiderano sperimentare il potere della musica nella relazione d’aiuto e nella cura.

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