Libri e strumenti per la musicoterapia

Strumenti per la valutazione in Musicoterapia Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza – psichiatria

Molti anni di pratica clinica in ospedale mi hanno consentito di crescere professionalmente anche grazie al quotidiano confronto con Medici, Psicologi e altri operatori sanitari. 

La scelta di portare la Musicoterapia all’interno dell’istituzione sanitaria ha comportato inevitabilmente un grande sforzo per mettere in evidenza l’efficacia del trattamento. 

Come scrivo nel testo che qui presento, la Musicoterapia vuole essere una scienza ma è anche un’arte e non è per nulla facile misurare ciò che accade durante le sedute, siano esse centrate sull’ascolto, sull’utilizzo degli strumenti, della voce e del corpo – voce.
Si tratta del resto di uno sforzo necessario. 

Protocolli osservativi – valutazione qualitativa e quantitativa

Gli anni di solidi studi all’Università di Pavia hanno costituito un terreno fertile nel quale si sono innestati gli altrettanto solidi studi condotti nei quattro anni del Corso di Musicoterapia di Assisi ai quali sono seguiti anni di supervisione. 

Nei primi anni delle mie esperienze ho redatto numerosi protocolli di osservazione, mettendo in atto quanto appreso con i miei Docenti. Ben presto tuttavia è nata la necessità di integrare al protocollo osservativo strumenti più strutturati che consentissero di mettere in evidenza cambiamenti, progressi e a volte involuzioni. 

Scala di valutazione e legenda

È così iniziato un lavoro che è durato anni ed è tuttora in corso e che ha portato alla costruzione delle tre versioni della scala di valutazione con relativa legenda che propongo in questo libro.

Il testo si apre con alcune considerazioni di carattere generale e di metodo relative alla necessità di una valutazione specifica in Musicoterapia, tanto dal punto di vista di un primo inquadramento del paziente in vista dell’elaborazione del progetto riabilitativo, quanto dal punto di vista della rilevazione degli esiti del trattamento.

La scheda di valutazione prevede:

    una versione per l’età evolutiva ed un’altra versione per l’adolescenza e l’età adulta. 

    Per l’età evolutiva si propone una valutazione iniziale e a seguire una valutazione più analitica, mantenendo i medesimi ambiti di riferimento ma aumentando il numero degli item. 

    Ogni scala ha la sua specifica legenda per consentire un’attribuzione dei punteggi il più possibile oggettiva e precisa, in funzione del confronto dei risultati.

    Per ogni scala vengono dati esempi con riferimento a diversi casi clinici.

    Picture of Laura Gamba
    Laura Gamba

    Scrivo per documentare e per mettere a disposizione un grande capitale di esperienza che potrà essere utile a musicoterapisti, insegnanti e a tutti coloro che desiderano sperimentare il potere della musica nella relazione d’aiuto e nella cura.

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    PREFAZIONE

    Ecco la Prefazione del Prof. Pier Luigi Postacchini, docente di cui ho seguito le lezioni nei quattro anni della mia formazione presso il Corso di Musicoterapia di Assisi e che è stato mio relatore per la tesi di Diploma:

    “La lettura del libro di Laura Gamba ci pone direttamente in vista di quali e quanti progressi siano stati compiuti in questi ultimi anni, a proposto di un corretto inquadramento dei pazienti che giungono alla Musicoterapia, e di quali, finalmente, possono essere i criteri per procedere ad una corretta valutazione dei risultati ottenuti nel corso delle terapie praticate.

    Il libro, che è il frutto di un lavoro che viene costantemente rivisto e riconsiderato  nell’arco di svariati anni, costituisce la migliore testimonianza dello sforzo compiuto dall’Autrice, pur mantenendo il rispetto per gli approcci intuitivi e relazionali, per poter procedere sempre di più all’integrazione della musicoterapia all’interno delle discipline dell’area sanitaria condividendone:

        • i principi di impostazione;

        • i criteri che la costituiscono e i fondamenti per l’applicazione e la valutazione;

        • infine costruendo le proposte di una metodologia che possa essere condivisa, eventualmente anche criticata, o falsificata, ma comunque trasparente e riproducibile.

      Correttamente l’Autrice si pone il problema tanto di come far emergere ed elicitare le prime competenze, che siano indicative e suggestive della utilità di una proposta musicoterapica, nell’ ampio ambito di patologie che vengono considerate nel testo, e che vanno dalle sindromi ADHD, ai disturbi di personalità, ai disturbi psicotici, ai disturbi di apprendimento, al ritardo mentale, sino a patologie neuromotorie di chiara impronta genetica o cerebropatica.

      Da tempo, e sempre con maggiore precisione nel corso degli anni, Laura Gamba si è dotata di uno strumento di valutazione che costituisce una vera e propria griglia, all’interno della quale possono essere considerati vari comportamenti significativi: l’area motoria, l’area cognitiva, l’area relazionale e l’area espressiva.

      All’interno di ciascuna di queste aree l’Autrice individua diverse possibilità da considerare negli item di risposta, e quindi di valutazione, e tali item sono sostanzialmente quattro per le aree motoria e cognitiva, ed otto per le aree relazionale ed espressiva.

      Naturalmente all’interno di questi items è necessario individuare una corretta metodologia,  mediante la quale sia possibile assegnare corrispondenti punteggi alle prestazioni osservate. Su questo terreno le procedure di Laura Gamba, l’impegno dimostrato del definire, con la maggiore precisione possibile, e al contempo anche con la maggiore semplificazione possibile, i criteri stessi costituiscono un tentativo massimamente apprezzabile dello sforzo compiuto: per inquadrare correttamente i risultati dell’osservazione, con uno strumento valutativo che sia correttamente applicabile e del quale i criteri di formulazione risultino trasparenti e ben comprensibili. L’Autrice fornisce una esauriente quantità di esempi o di indicazioni, che costituiscono vere e proprie “linee guida” che orientano l’operatore in questo complesso procedere.  Queste stesse  precisazioni sono al contempo indicative della pazienza, del livello di pertinenza e, contemporaneamente, della grande passione che Laura Gamba ha profuso in questo suo impegno professionale.

      Una volta delineati con chiarezza questi criteri, l’autrice si preoccupa di fornire il maggior livello possibile di dimostrazioni, in situazioni cliniche chiaramente descritte, di come gli stessi possano essere applicati, come detto, sia nella valutazione delle competenze preliminari, sia nella valutazione dei risultati che l’intervento stesso permette di ottenere.

      Coerentemente con quanto esposto, e del tutto pertinentemente, viene anche considerato come poter valutare lo stile di ascolto dei vari brani musicali.

      Si tratta di uno sforzo notevole, considerato che tutte le proposte operative che sono stati fatte in questi anni, e sono state tante, hanno finito per scontrarsi sempre con la complessità dei problemi musicologici, o con  la difficoltà di tradurre gli aspetti musicali in pertinenti considerazioni legate alla diagnosi funzionale e alla struttura di base dei singoli pazienti. 

      È rilevante il fatto che Laura Gamba riesca a fornire delle indicazioni che sono corrette sotto il profilo dell’impostazione e al tempo stesso significative quanto ai risultati valutativi.

      Una ultima osservazione, la prima da fare in realtà, riguarda la corretta mentalità che Laura Gamba ha acquisito nel suo lungo lavoro a contatto con operatori dell’area sanitaria, che costituisce, nello stesso tempo, un chiaro esempio della sua metodologia operativa e della correttezza dei principi ai quali si ispira. Recita infatti l’autrice:

      “Un mio tentativo in questo senso è quello a cui accenno nella legenda relativa alla griglia di valutazione per l’età evolutiva, là dove faccio riferimento a successioni di esercizi predisposti utili a verificare la capacità di leggere una sequenza di simboli e tradurla in una sequenza di suoni. Materiali strutturati di questo tipo potrebbero essere costruiti in collaborazione con logopedisti e neuropsicomotricisti in funzione della valutazione di competenze e abilità linguistiche e motorie oggetto della valutazione e del trattamento tanto in logopedia e neuropsicomotricità quanto in musicoterapia, come ad esempio la lettura di immagini e simboli, la comprensione di frasi, la ripetizione di rime, il rispetto della prosodia e del ritmo, la lettura e la ripetizione di sequenze, l’organizzazione del movimento a partire da uno stimolo ritmico e musicale, e probabilmente anche altro”.

      Credo che dobbiamo infinita gratitudine a questo lavoro, per la competenza e l’amorevolezza che lo caratterizza, ed è con piena soddisfazione, oltre che sentendomene onorato avendola avuta quale allieva, che ho accettato volentieri l’invito di  scrivere questa premessa, data la stima e l’affetto che mi legano all’ Autrice.

      Pier Luigi Postacchini

      Bologna, 16 ottobre 2016 

      INTRODUZIONE

      Ecco un estratto dall’Introduzione:

      Il riconoscimento della scientificità della musicoterapia passa anche attraverso la dimostrazione della sua efficacia, nei diversi ambiti di applicazione.

      Un primo modo per dimostrare l’efficacia dell’intervento di musicoterapia è quello di applicare scale di valutazione e test validati, abitualmente utilizzati in ambito medico e neuropsicologico, all’inizio e al termine di un ciclo di trattamento in musicoterapia. I musicoterapisti che hanno l’opportunità di operare all’interno di strutture sanitarie, integrati nell’equipe, possono promuovere progetti finalizzati alla dimostrazione dell’efficacia del trattamento in musicoterapia. Non si tratta di un lavoro semplice e non è così scontato che basti operare all’interno di una struttura sanitaria per portare a compimento studi clinici. È necessario in primo luogo che l’intervento di musicoterapia sia strutturato e continuativo, almeno per il periodo di durata dello studio, è inoltre indispensabile acquisire la disponibilità dei responsabili medici e dei professionisti che, non direttamente coinvolti nell’attività, si occuperanno della valutazione (la presenza del valutatore esterno è una delle garanzie di correttezza dello studio), è inoltre necessaria la disponibilità di tutto il personale coinvolto che viene chiamato a collaborare, anche indirettamente, nella conduzione dello studio, dal reclutamento dei pazienti, all’applicazione della valutazione iniziale e finale, all’affiancamento che garantisce la continuità e la regolarità nella partecipazione dei singoli pazienti. Affinché lo studio sia validato è inoltre necessario che preveda una randomizzazione del gruppo di partenza con ripartizione dei pazienti tra gruppo sperimentale e gruppo di controllo, la valutazione andrebbe inoltre condotta in doppio cieco, il valutatore esterno e colui che si occupa dell’elaborazione statistica dei risultati cioè non devono sapere chi tra i pazienti si avvale del trattamento di musicoterapia e chi no. Chi, musicoterapista e non, ha avuto occasione di promuovere attività di ricerca di questo tipo, comprende bene le difficoltà che sorgono nel momento in cui si desidera condurre uno studio clinico seguendo in modo rigoroso la procedura che lo legittima in quanto tale.

      Sono infatti molto pochi gli studi clinici in musicoterapia pubblicati su riviste accreditate e disponibili negli archivi di letteratura scientifica e medica; meno rari sono gli studi pubblicati su riviste specialistiche; molta è comunque l’esperienza maturata sul campo. È tuttavia difficile riuscire a quantificare l’efficacia di un trattamento che non è equiparabile – dal punto di vista dell’applicazione delle procedure standard per gli studi clinici – alla somministrazione di un farmaco o all’applicazione di una terapia fisica. La musicoterapia vuole essere una scienza, ma è anche un’arte e si basa sull’empatia e sulla sintonizzazione degli affetti, cose molto difficili da misurare. Si possono e si devono comunque cercare i modi per dimostrare l’efficacia, sia elaborando progetti che prevedono l’utilizzo di strumenti di valutazione validati e standardizzati, pertinenti ai diversi ambiti medici e neuropsicologici, sia costruendo strumenti ad hoc specifici per la musicoterapia e per l’ambito in cui questa viene applicata.

      La necessità di uno strumento per la valutazione in musicoterapia si presenta sotto un duplice aspetto, nei diversi ambiti di applicazione. In termini generali possiamo affermare che, operando in ambito riabilitativo, è necessario in primo luogo disporre di uno strumento che consenta un primo inquadramento del paziente in vista della definizione del progetto riabilitativo, con una particolare attenzione alle funzioni e alle competenze coinvolte nel trattamento di musicoterapia; in secondo luogo è necessario disporre di uno strumento che consenta di verificare l’efficacia del trattamento.

      Sulla base della mia diretta esperienza – che conta ormai più di venti anni all’interno di equipe multiprofessionali – vorrei contribuire con alcuni strumenti per l’osservazione e la valutazione costruiti, elaborati e rivisti nel corso della pratica clinica con trattamenti individuali e di gruppo, nel contesto di un servizio territoriale di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza e di un servizio di riabilitazione psichiatrica.