Quali strumenti? – Prima parte

Proposte e suggerimenti per utilizzare al meglio i contenuti del Tamburo Felice

Sto ricevendo interessanti riscontri da parte di chi ha iniziato a proporre a bambini con difficoltà di attenzione le sequenze del Tamburo Felice, in particolare quelle che prevedono l’utilizzo di strumenti intonati.

Il confronto è sempre utile e dà l’opportunità per chiarire aspetti che per me che utilizzo questo materiale da tempo sono ovvi ma che possono richiedere qualche precisazione per chi si avvicina per la prima volta.

Tastiera o piastre sonore?

C’è chi, utilizzando giustamente gli strumenti già a disposizione, inizia il percorso con il Tamburo Felice proponendo la lettura delle sequenze su una tastiera, applicando bollini colorati ai tasti.

Questa attività non è di per sé scorretta, rappresenta al contrario uno degli obiettivi del percorso.

A mio parere tuttavia, soprattutto nella fase iniziale del percorso, è meglio utilizzare delle piastre sonore mobili, con il colore ben riconoscibile e corrispondente a quello delle faccine utilizzate nelle sequenze del Tamburo Felice.

Sono facilmente acquistabili anche online e a un prezzo molto ragionevole le piastre sonore Angel Resonator Bells  ARX8N nelle quali la corrispondenza note – colori è la stessa utilizzata nelle sequenze del Tamburo Felice.

Quali sono i vantaggi rappresentati dall’uso di queste piastre sonore?

  • Prima di tutto la corrispondenza note / colori uguale a quella proposta nelle sequenze del Tamburo Felice.
  • Si richiede al bambino di togliere dalla scatola solo le piastre che serviranno nella lettura della sequenza (tra le prime immagini di ogni sequenza c’è quella che indica ‘quali note colorate useremo‘). Quando si termina una sequenza e si passa alla successiva il bambino deve sapersi organizzare nel riporre le piastre che non serviranno e nel prendere dalla scatola quelle che invece dovrà utilizzare. Alcuni bambini capiranno facilmente come fare e saranno rapidi nell’organizzare il materiale, altri avranno bisogno di più tempo per comprendere cosa serve e cosa non serve, cosa tenere sul tavolo e cosa rimettere nella scatola.
  • Per ottenere il suono è necessario utilizzare il battente e percuotere la piastra in modo efficace. Il battente deve essere impugnato correttamente; deve colpire la piastra per poi essere sollevato, in modo che il suono si liberi e non rimanga smorzato dal permanere del battente sul metallo. Il singolo battente viene impugnato con la mano dominante; non si esclude che in una fase avanzata del percorso si possa proporre ai bambini e ai ragazzi di utilizzare due battenti e distribuire pertanto tra le due mani la percussione delle singole piastre.
  • Le piastre possono essere un poco distanziate tra loro per evitare che il battente finisca su una piuttosto che su un’altra, questo piccolo accorgimento facilita la coordinazione occhio – mano.
  • Percuotere la piastra con un battente impugnato nel modo adeguato, premere il tasto di una pianola, premere con adeguata energia il tasto di un pianoforte sono azioni piuttosto diverse dal punto di vista della motricità fine. I bambini di oggi sono fin troppo abituati a digitare per ottenere effetti, è bene che abbiano delle occasioni per utilizzare le mani e le dita con precisione e consapevolezza, in questo caso per ottenere dei suoni.

In alternativa alle piastre sonore colorate si possono utilizzare piastre sonore comuni, metallofoni e xilofoni applicando bollini colorati sulle singole lamine.

Metallofono e xilofono consentono di utilizzare solo le lamine che servono di volta in volta.

Il percorso delle sequenze può essere riproposto con difficoltà progressivamente crescenti:

  • Lasciare tutte le lamine rendendo più difficile il lavoro di coordinazione occhio mano, i colori facilitano ma bisogna sapere dove colpire e dove non colpire.
  • Togliere i bollini colorati.
  • Ottenere il suono con un solo battente, usando la mano dominante.
  • Distribuire il movimento tra due battenti, coordinando dunque il movimento delle due mani.
  • Utilizzare due metallofoni / xilofoni, un soprano e un contralto o due strumenti uguali, disponendoli uno davanti all’altro e chiedendo di suonarne uno con una mano e uno con l’altra.

Gradualità, motivazione, velocità di lettura, rinforzi positivi

Tutti questi suggerimenti derivano dall’esperienza diretta condotta in contesto clinico con bambini con difficoltà anche significative sul piano dell’attenzione, della comprensione della consegna, della memoria di lavoro, dell’impulsività.

Ho proposto l’intero percorso del Tamburo Felice anche riprendendolo dall’inizio con modalità più avanzate. Ho sempre ottenuto buoni risultati, anche con quei bambini che all’inizio sembravano avere difficoltà e poca disponibilità a collaborare. Il percorso infatti all’inizio sembra semplice ma ben presto presenta le prime difficoltà che diventano via crescenti.

E’ molto importante accompagnare, affiancare, incoraggiare e motivare i bambini ad affrontare progressivamente livelli crescenti di difficoltà. Il Tamburo Felice è un percorso costruito in modo tale per cui le strutture vengono presentate gradualmente e progressivamente combinate tra loro in funzione di un crescente livello di complessità. Inoltre l’intero percorso può essere ripreso e affrontato con una difficoltà ulteriore, come ho spiegato sopra.

E’ importantissimo lavorare sulla motivazione e gratificare il bambino con rinforzi positivi, accompagnandolo nell’affrontare le difficoltà e rendendolo consapevole del fatto che è riuscito a superarle, che alla fine di un modulo o dell’intero percorso sa fare cose che all’inizio gli sembravano difficili o non alla sua portata.

Dal momento che il bambino si trova ad affrontare una complessità progressivamente crescente è dunque necessario saper dosare il lavoro, affiancare e motivare e soprattutto evitare di generare frustrazione. Per questo è molto importante calibrare la velocità di lettura. Le sequenze sono disponibili in formato video a la velocità nel passaggio da una scheda all’altra è un traguardo, non un punto di partenza, soprattutto se si lavora con bambini che presentano difficoltà sul piano dell’attenzione, della concentrazione, della memoria di lavoro, delle funzioni esecutive in generale. Per questo consiglio di fermare la riproduzione del video sulle singole schede per lasciare al bambino tutto il tempo che gli serve per comprendere ciò che deve fare e per eseguire la consegna. Il suono nel passaggio da una scheda all’altra serve a richiamare l’attenzione; se il bambino si è distratto il suono lo avvisa che deve leggere una nuova scheda e deve dunque focalizzare l’attenzione sul compito.

Si possono proporre poche sequenze ogni volta e all’incontro successivo si possono riprendere le sequenze già lette provando a ridurre le pause tra una scheda e la successiva, fino ad arrivare a lasciar scorrere il video con la sua velocità, calibrata sulla base degli elementi presenti in ogni scheda.

Il percorso va affrontato con gradualità, è opportuno seguire passo per passo i livelli uno dopo l’altro. Come ho già detto è utile riprendere le sequenze già lette prima di affrontarne di nuove.

A questo riguardo si trova nel manuale una tabella che propone una scansione del lavoro da distribuire nell’anno scolastico o durante un ciclo di trattamento. Nella tabella sono indicate le sequenze da leggere di volta in volta, considerando anche l’opportunità di riprendere le sequenze già lette prima di affrontare le successive. Tutto il percorso può articolarsi in un anno scolastico o nell’arco di un periodo di trattamento di 6 – 9 mesi, indicativamente.

In un prossimo articolo darò altri suggerimenti con particolare riferimento alla parte del Tamburo Felice dedicata alle sequenze da leggere su strumenti a percussione.

Auguro buon lavoro a chi sta sperimentando il materiale.

Ricevo molto volentieri impressioni e pareri e sono naturalmente a disposizione per rispondere a domande e per dare suggerimenti operativi, anche calibrati sulle diverse situazioni.

Buon lavoro con il Tamburo Felice 🙂 🙂 🙂

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Laura Gamba

Scrivo per documentare e per mettere a disposizione un grande capitale di esperienza che potrà essere utile a musicoterapisti, insegnanti e a tutti coloro che desiderano sperimentare il potere della musica nella relazione d’aiuto e nella cura.

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